Domande e risposte - Maurizio Merlo

Consulente non medico in Naturopatia - Health Coach
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Domande e Risposte

L'iridologia è una scienza?

L’iridologia è una scienza empirica, basata su esperienze cliniche.
Le casistiche a disposizione non sono numerosissime, in quanto la ricerca non è finanziata dalle Case Farmaceutiche – che non hanno alcun interesse a prevenire le malattie - ma è svolta in proprio dagli stessi Iridologi.
In ogni caso, ogni mio cliente si stupisce sempre della sostanziale corrispondenza tra quanto emerge dall’interpretazione dei segni iridei ed il suo “essere”.

I primi studi “ufficiali” nell'ambito dell’iridologia sono attribuiti al medico ungherese Ignatz  Von Peczely (1826-1911).

Come si svolge l'analisi del'iride?

L’esame dell’iride (che è la parte della sclera dell’occhio colorata), è svolta con l’iridoscopio, uno strumento che assomiglia alla lampada a fessura utilizzata dagli oculisti, ma con una differenza fondamentale: è dotato di illuminazione laterale, che consente di valutare lo spessore della zona attorno alla pupilla, chiamato angolo di Fuchs, che è un dato assolutamente irrilevante ed ignoto all’oculista. Lo studio dell’iride è assolutamente non invasiva e non reca nessun fastidio: richiede un minimo di collaborazione (una sostanziale immobilità e pazienza per il fascio di luce) e per uno studio completo ha una durata minima di circa 20 minuti.

Cosa si può vedere dall'indagine iridea?

Per onestà intellettuale, diciamo che questo esame è altamente affidabile al fine di ottenere un veloce inquadramento del terreno costituzionale del soggetto: predisposizioni a patologie ed allergie, stato di acidificazione, livello energetico, equilibrio nervoso, processi digestivi, tendenza agli ateromi, accumulo di sali inorganici nel sangue, stati di intossinazione (cioè di autointossicazione da processi digestivi), problemi vertebrali, aspetti psicologici.
Esiste poi una branca dell’iridologia (esercitata per lo più da medici), secondo la quale sarebbe possibile individuare sull’iride problemi funzionali o patologie d’organo pregresse, in atto od in fase di sviluppo: tale ambito è a mio giudizio meno affidabile, ma può fornire indicazioni di massima che possono risultare utili unitamente ad un approfondito colloquio col cliente.


E' possibile nutrirsi correttamente senza l'utilizzo di integratori?

Diciamo che al riguardo si assiste a correnti di pensiero contraddittorie e, anche ad una certa disinformazione; in linea di massima, io sostengo che attualmente è praticamente impossibile per l’uomo medio moderno nutrirsi correttamente e ciò a causa di numerosi fattori:
  • generalizzato consumo di cibi raffinati
  • i cibi disponibili sono spesso di scarso valore nutritivo e con presenza di numerosi additivi
  • non è normalmente possibile controllare la genuinità dei prodotti
  • i ritmi della vita moderna portano ad un aumentato fabbisogno di taluni fattori nutrizionali
  • abbinamenti alimentari scorretti
  • preparazione frettolosa dei pranzi
Ciò posto, è importante la scelta non solo di un corretto integratore (se necessario), ma anche la sua formulazione (onde consentirne il passaggio attraverso le membrane cellulari) e la sua veicolazione (al fine di evitare accumuli sulle arterie). Per esempio, si fa presto a parlare di integratori a base di magnesio.
Intanto: di che magnesio si sta parlando? L’ossido di magnesio ha funzioni lassative, il perossido di magnesio serve per pulire l’intestino, mentre il magnesio citrato è utile per supportare il sistema nervoso.
Per non parlare del magnesio orotato (ora ritirato dal commercio ingiustamente), del magnesio bisglicinato, del magnesio malato, ecc.


Quanto dura una seduta naturopatica?

Il Naturopata, essendo fondamentalmente un educatore della salute, ha bisogno di un lungo colloquio iniziale al fine di conoscere lo stile di vita del soggetto, la sua storia, l’anamnesi familiare: il primo incontro può durare anche due ore, molto dipende dall'interesse del cliente e dal rapporto che viene ad instaurarsi; in media un incontro dura poco più di un'ora.


Perchè è importante accelerare al massimo i processi digestivi?

Per evitare fenomeni di fermentazione intestinale, con sviluppo di attività putrefattive, che generano a loro volta sostanze tossiche per l’organismo.


Io non sono mai riuscito/a a seguire un regime alimentare...

Premesso che non esiste un regime alimentare ideale per tutti (esso dipende non solo dallo stile di vita e dall’età ma anche dal terreno costituzionale del soggetto), la mia opinione è che la “dieta” alimentare deve essere innanzitutto piacevole ed attuabile nel contesto quotidiano delle persone; ciò posto, l’approfondito colloquio col Naturopata consente di vedere con occhi nuovi il rapporto fra noi ed il cibo e di toccare in poco tempo con mano i vantaggi di un riequilibrio alimentare; infine, il contributo dei rimedi di Bach può risultare decisivo per la riuscita dei nostri progetti.


Vorrei eliminare l'assunzione di psico-farmaci...

Occorre dire con chiarezza che un programma di abbandono di tale categoria di farmaci va effettuata sempre con estrema gradualità e concordando l’iter congiuntamente col proprio medico; tuttavia è altresì vero che spesso la loro assunzione non sempre è indispensabile o non lo è più. In questi casi, l’intervento del Naturopata può dimostrarsi importante per compiere il passo decisivo dell’abbandono della “coperta di Linus”.


In che cosa consiste la Naturopatia?

La Naturopatia è in realtà costituita dall'insieme di diverse discipline, tra le quali possiamo citare:
  • l’iridologia
  • la floriterapia
  • la fitoterapia su base naturopatica
  • la nutrizione ortomolecolare
  • l’omeopatia (anche se essa, per tradizione, è esercitata in Italia dai medici)
  • l’agopuntura (idem)
  • la Medicina Tradizionale Cinese (idem)
  • l’energetica tradizionale cinese
  • la riflessologia
  • l’auricoloterapia
  • kinesiologia
  • l’idroterapia
E’ importante chiarire che la Naturopatia non è la Medicina Naturale: chi pratica la Medicina Naturale infatti, parte dallo stesso approccio della medicina tradizionale (c.d. allopatica), ne utilizza gli stessi metodi diagnostici ma decide poi di utilizzare rimedi naturali anziché farmaci di sintesi.
Il Naturopata è  innanzitutto un educatore della salute: il suo ruolo principe è quello di preservare lo stato di benessere dell’individuo e di riattivare le risorse energetiche individuali onde avviare un processo di autoguarigione; inoltre, la Naturopatia parte da presupposti diversi da quelli della medicina occidentale: larga importanza è infatti data ai fenomeni dell’acidosi (tralasciati dalla medicina tradizionale), al processo digestivo, alle mucosi (accumulo di sostanze colloidali-emogliasi), ai concetti energetici, ai sovraccarichi alimentari.
L’approccio Naturopatico è sempre principalmente causalista e non sintomatico, esattamente il contrario di quanto accade generalmente nella medicina ortodossa. Il colloquio col Naturopata fa spesso emergere collegamenti fra il proprio stato di salute e fattori insospettabili…


Chi è il Naturopata?

Il Naturopata (in Germania conosciuto come Heilpraktiker – da Heil, salute - figura riconosciuta per legge dal 1939 ed operante all’interno del sistema sanitario nazionale) è un professionista che opera in maniera del tutto autonoma rispetto alle altre figure impegnate nel campo della salute (non è la “brutta copia” del medico!): suo compito fondamentale è favorire le condizioni propizie affinché vengano stimolate le capacità di autoguarigione insite in ogni individuo (non è il medico che guarisce: esso al limite cura, ma a guarire è sempre l’organismo).
Si può anche dire che il Naturopata si occupa di ciò che manca e di ciò che è di troppo nell’organismo.
Il Naturopata consente ad ognuno di noi di riappropriarsi gradualmente della responsabilità del proprio stato di salute, che spesso viene “delegata” al medico e unicamente al momento dell’insorgenza della malattia.
Il Naturopata non può eseguire diagnosi – riservate alla classe medica – ma compie una valutazione del terreno, del carico energetico del soggetto, delle sue possibilità di riequilibrio.
In sostanza, mentre il medico si occupa della malattia, intesa come patologia su base d’organo, possiamo dire che la zona di confine fra la competenza della medicina ufficiale e quella della Naturopatia sta immediatamente prima del disturbo funzionale, zona grigia che è preludio all’instaurarsi della vera e propria patologia.
Sperando di non peccare di orgoglio, oserei infine dire che il compito del Naturopata è più complesso in quanto si occupa della globalità del soggetto, che è sempre un unicum, ed inoltre il suo ruolo sta non solo nel riportare il benessere ma altresì nel prevenire gli squilibri (con risparmi in ultima analisi per il S.S.N., cosa di nessun interesse per le Case farmaceutiche e i medici, che vivono delle malattie o presunte tali).


Qual è l'attuale situazione legislativa in tema di Naturopatia?

In Italia, non esiste una legge in tema di Naturopatia: l’esercizio della professione è quindi libero – col limite di non sconfinare nell’abuso della professione medica.
In Europa la professione del Naturopata è riconosciuta per legge nei seguenti Paesi: Germania, Portogallo, Gran Bretagna, Paesi Scandinavi. Negli Stati Uniti, patria delle scienze positive, la percentuale delle persone che si affidano alle c.d. Medicine Alternative supera quella delle persone che ricorrono al medico.
In Inghilterra in ogni ospedale si può scegliere con quale tipo di medicina curarsi; in Russia (ove vi è una lunga tradizione in questo campo) esistono ospedali specializzati in cure alternative.
In Italia, non esiste in realtà una libertà di scelta terapeutica: l’unica medicina riconosciuta è quella ufficiale e non è possibile optare, anche con un consenso informato, per cure alternative (vedasi per esempio la vicenda Di Bella…).
Nel nostro Paese esistono diverse leggi regionali riguardanti le discipline bio-naturali (DBN) in cui rientra la Naturopati, ma che non sono mai decollate in quanto non sono mai intervenuti i decreti attuativi.
Occorre rivolgersi ad un Naturopata che abbia svolto un sufficiente e qualificato iter di studio, presso scuole con un lungo background (i diplomi rilasciati non sono comunque riconosciuti dal legislatore italiano): io sostengo che la persona media è in grado di valutare, dopo un primo incontro con un operatore in Naturopatia, se esso ci ispira quella sufficiente fiducia per proseguire in un rapporto di crescita di consapevolezza nel campo del benessere.



Vorrei aumentare il mio metabolismo per dimagrire…

Esiste un metodo empirico per valutare in modo semplice il metabolismo basale, che è la temperatura corporea misurata al mattina appena svegli, così come è possibile dare alcune strategie per un suo aumento.
E’ tuttavia importante sapere che c’è un rovescio della medaglia: un metabolismo più elevato significa una maggiore usura per il nostro organismo, così come un motore che al minimo presenta un regime di giri più elevato dura meno di un altro più lento.


L’attività fisica è benefica?

Una intensa attività fisica comporta maggiori fenomeni ossidativi per il nostro corpo ed un’intensa acidosi: l’invecchiamento risulta quindi più accelerato (avete mai fatto caso al fatto che gli sportivi professionisti dimostrano col tempo più anni di quelli anagrafici?).
In generale, è consigliabile un attività che non ecceda i tre quarti d’ora consecutivi e ripetuta al massimo per tre volte la settimana. Esistono poi ginnastiche energetiche: il Qi Gong, il Tai Chi.


Cosa sono i fiori di Bach?

Domanda che necessiterebbe di una risposta lunghissima.
Edward Bach (1886-1936) è stato un medico inglese di successo che aveva rinnegato i suoi studi medici.
Egli si era reso conto che una terapia non sempre era in grado di curare una patologia e che individui simili per temperamento e personalità rispondevano positivamente allo stesso medicamento, qualunque fosse il male di cui soffrivano.
Concluse quindi che era la personalità del paziente che doveva avere la priorità sul corpo: andava curato il malato, non la malattia e la cura doveva essere dolce, priva di dolore.
Bach fu quindi convinto, in anticipo sui tempi, dell'importanza fondamentale della psiche e degli stati emozionali.
Scrisse: "La principale ragione del fallimento della scienza medica moderna consiste nel fatto che si concentra sui sintomi e non sulle cause".
Secondo Bach, l'origine delle malattie non è materiale e quindi non possono essere affrontate con metodi materialisti.
La malattia, per Edward Bach, era generata da uno squilibrio nel campo energetico dell'essere vivente: è lì che va diretta l'azione terapeutica e questo fanno i fiori di Bach.


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